Machu Picchu
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giovedì 4 agosto
Oggi è il grande giorno si sale sul famoso crinale delle Ande dove sorge Machu Picchu, la città perduta degli Inca.
Chi costruì questa città è perché su un luogo così impervio?

img_8793Questo popolo che conquistò il controllo di tutta regione creando, intorno al 1400, anche grazie ai 16000 km di strade ancora visibili, uno degli imperi più grandi del mondo, seppe costruire, senza l’ausilio del ferro, della ruota e di una lingua scritta delle opere di ingegneria come le terrazze, i canali e le città in pietra che possono competere con quelle dell’antica Roma.
Sono anni che aspetto questo momento e il fatto di alzarmi alle 2.40 mi pesa ma lo faccio volentieri, il sole che esce dalle montagne e illumina il sito è uno spettacolo che non mi voglio perdere come quello di quella volta a Petra quando il primo raggio di sole ha illuminato il Tesoro… emozioni che non potrò mai dimenticare.

Alle 3.05 ci sono giá almeno 50/60 persone in coda questo vuol dire comunque prendere il terzo o al massimo il quarto pullman in partenza e riuscire a rispettare i tempi indicati dalla guida.
La notte non è così fredda come ci ha prospettato la guida, secondo me ci sono almeno 12 gradi, tanto che distendendomi su una panchina riesco anche a prendere un po’ sonno. Alberto intanto veglia sulla coda in modo che nessuno si inserisca prima di noi.
Alle 4.30, prima io e poi Alberto torniamo in albergo per fare colazione in modo da partire carburati perché oggi abbiamo solo acqua un po’ di noci e mandorle che devono bastare fino a sera visto che nel sito non si può portare nulla da mangiare.

Alle 5.35 riusciamo a salire sul terzo pullman… finalmente si parte. Il buio é ancora pesto e salendo incrociamo tutta la gente che non volendo fare la coda per prendere il pullman è salita a piedi con le pile facendo 8 Km. e 450 metri di dislivello, seguendo a tratti la strada sterrata, percorsa dai pullman, e a tratti gradinate in pietra per tagliare i vari tonanti. Man mano che saliamo incomincia ad albeggiare e la strada che stiamo percorrendo si rivela ogni tornante sempre di più… nessun guardrail e sotto di noi la foresta e il vuoto per centinaia e centinaia di metri…

img_8538Come da programma entriamo alle 6 ma quando arriviamo a vedere il sito lo troviamo tutto coperto dalla nebbia… non si vede niente… continuiamo a salire camminando in mezzo alle nuvole. La guida che incrociamo ci dice di non preoccuparci siamo nella foresta amazzonica e può succedere che alla mattina presto ci sia la nebbia… poi va su…
Ma come la mettiamo con l’alba????

img_8567Alle 7.20 i primi raggi bucano la nebbia e lentamente Machu Picchu si mostra ai nostri occhi con tutta la sua bellezza. Le montagne intorno sono ancora parzialmente immerse nella nebbia e delle nuvole corrono dalla valle verso su coprendo e scoprendo a tratti la città. Restiamo nel punto più alto e aspettiamo…

Forse così ha ancora più fascino, chissà se era così anche il giorno in cui Bingham l’ha scoperta…

Ormai sono le 8 dobbiamo cominciare a scendere e ad addentrarci per le sue strade e i terrazzamenti per iniziare il percorso di visita. Con la guida siamo d’accordo che prima la giriamo da soli, per fare le foto e poi alle 11.00 ci ritroviamo all’ingresso e insieme visitiamo tutto il sito in modo da avere le spiegazioni posto per posto.
Lungo il crinale, per salire e scendere, ci sono centinaia di scalini in pietra irregolari alti fino al ginocchio, credo che tanti gradini così li ho fatti solo a Petra… per fortuna ieri, per visitare il sito di Ollantaytambo, con altre centinaia di scalini, ho comprato un bastoncino che oggi si è rivelato come la manna!!!
Ormai anche l’ultima nebbiolina si è diradata e la giornata si preannuncia stupenda con cielo azzurro e sole a picco.
La magia di Machu Picchu però incomincia a svanire quando orde di gruppi di turisti cominciano a prenderla d’assalto. Arrivano a frotte e con le loro guide occupano i posti più rilevanti del sito …
Ci sono i “one way”: i sensi unici… In un primo momento non ci diamo più di tanto peso, usciamo dal percorso di massa, rinunciamo a salire al Tempio del Sole perché c’è troppa gente, pensando di andare a vedere un’altra cosa un po’ più avanti per poi tornare indietro e visitare il Tempio quando ci fosse stata un po’ meno gente, ma quando torniamo sui nostri passi il guardiano ci ferma, ci blicca la strada : ci blocca la strada e ci urla “one way”, se vogliamo vedere il Tempio dobbiamo rifare tutto il giro di Machu Picchu… In teoria dobbiamo tornare indietro soltanto di una trentina di metri su un sentiero piatto e largo… niente da fare, ci si para davanti ed è irremovibile, io lo mando a cagare ma niente non cede… dobbiamo rifare il giro… rifare il giro vuol dire rifare parecchi chilometri e centinaia di gradoni in su e in giu!!!

Incazzata come una iena continuo il percorso, visitando la parte bassa della città e visto che ormai sono quasi le 11 torniamo all’uscita per incontrarci con la guida e la parte che ci manca la faremo direttamente con lui.
Girare con la guida ovviamente è tutta un’altra cosa, ci spiega i vari posti, la vita, le credenze e un po’ di tutto di questa civiltà precolombiana che ha costruito tutto il suo impero in soli 100 anni e poi è stata sterminata dagli spagnoli.
La città è composta da 143 edifici di granito, di cui circa 80 erano case, mentre gli altri erano templi dedicati al culto ma è stata abbandonata prima di essere terminata.
La lavorazione delle pietre con cui sono costruiti i tempi o alcune scalinate hanno dell’incredibile.
Un popolo che non aveva ancora nè il ferro nè la ruota riusciva a portare, anche da altre montagne, talvolta lontane decine e decine di chilometri, blocchi enormi di pietre, intagliarle e incastrarle tra di loro con tanta precisione che non c’era bisogno della malta per legarli assieme, adottando tra l’altro per le costruzioni criteri antisismici che nemmeno noi, ai nostri giorni, utilizziamo.
Alle 13 lasciamo la guida, ci riposiamo un po’ al fresco e all’ombra e poi risaliamo alla casa del guardiano da dove questa mattina non eravamo riusciti a fare bene la classica foto di Machu Picchu.
Da questo punto tutta la città è sotto di noi e si vedono i due crinali della montagna che, finiti i terrazzamenti, precipitano per 400 metri nelle valli sottostanti.
Alle 15 stanchi ma contenti di essere riusciti a vedere questa meraviglia del mondo siamo pronti per tornare al pullman e scendere a Aguas Calientes e da lì con il treno arriveremo fino a Ollantaytambo, da dove, domani, forse, ritorneremo a Cusco.
Per curiosità all’uscita del Machu Picchu chiedo all’addetto dei biglietti quanta gente fosse entrata oggi fino a quel momento, lui guarda la macchina e candidamente mi risponde: 13.965…
Alla faccia della valle chiusa per manifestazione e dei 4.000 biglietti che al massimo dovrebbero essere venduti giornalmente…

 

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2 risposte

  1. Il Perù e, ovviamente, Machu Picchu, è meraviglioso. È stato il mio viaggio di nozze e non potrò mai scordare incanto di questo luogo e l’emozione provata! Uno dei luoghi da visitare assolutamente nella vita!

    1. Anche a me è piaciuto tantissimo lo abbiamo girato per un mese utilizzando tutti i mezzi pubblici possibili e, concordo con te, è stato un viaggio bellissimo e ricco di emozioni 🥰🥰

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